C’è il ritorno a Torino per Cristiano Ronaldo, ma per questioni lontane dal terreno di gioco: l’attaccante portoghese è stato difatti convocato in tribunale per testimoniare su una presunta truffa riguardante la vendita di maglie false della Juventus, legata al fratello Hugo.
Il ritorno di Cristiano Ronaldo a Torino
Acquistate a poco, rivendute a tanto: in parole povere, è questa l’accusa che la procura di Torino ha mosso nei confronti di Hugo Dinarte Santos Aveiro, fratello di Cristiano Ronaldo, che è stato ora convocato nel capoluogo piemontese per testimoniare sulla vicenda.
Il tutto avrebbe avuto inizio nel 2019, quando l’attaccante portoghese militava nella Juventus e il fratello, titolare della società Mussara Gestao de Espacos e Eventos LDA, che detiene il marchio “CR7Museu”, stringe un accordo con l’imprenditore Rocco Valenti per garantirsi la licenza relativa al merchandising del calciatore.
L’affare, che ammonta a circa 650mila euro, porta alla produzione di circa 13mila magliette realizzate con il logo “CR7Museu”, che vengono poi vendute nel museo più famoso dell’isola di Funchal, quello dedicato al campione portoghese. Magliette però troppo somiglianti a quelle della Juventus, prodotte dall’Adidas.
Lo stop alla produzione delle maglie
Come spiegato dallo stesso Rocco Valenti ai giudici, la società spagnola intermediaria dell’affare ha avvertito di “stoppare la produzione perché l’Adidas aveva avuto da ridire: la grafica era troppo simile alle loro”. Una grafica che però era stata concordata proprio con il fratello di CR7.
E sembrerebbe che sia stata proprio l’Adidas a parlare del problema con il portoghese, che sarebbe poi intervenuto direttamente per stoppare la produzione ed evitare problemi di tipo legale.
A questo punto sembrerebbe non esserci alcun problema, se non fosse che le maglie già realizzate vengono ceduti a un prezzo di vantaggio a un’altra società, indicata dagli intermediari, perché venissero distrutte. Magicamente però, dopo poco tempo sono state messe in vendita nel museo dedicato a CR7, al prezzo di 40 euro l’una.
L’importanza della testimonianza di Ronaldo
Inizialmente la testimonianza di Cristiano Ronaldo era sembrata superflua, ma la situazione attuale si è rivelata troppo ingarbugliata per poterne fare a meno. Valenti infatti, titolare della piccola azienda torinese Pegaso, in seguito alla seconda produzione si è ritrovato davanti una causa civile promossa dalla Juventus (attualmente in appello), e si è quindi costituito parte civile.
Il fratello di Cristiano Ronaldo è invece accusato di truffa aggravata, ed è difeso dall’avvocato Gregorio Cavalla del foro di Padova. Sembra che nessuno, durante tutti i passaggi della vicenda, abbia mai incontrato di persona Hugo Dinarte Santos Aveiro, ed è questo uno dei motivi per i quali CR7 ora è chiamato a presentarsi in aula.
L’attaccante portoghese, attualmente in forza all’Al-Nassr, potrebbe difatti essere l’unico in grado di far luce su molti degli aspetti oscuri di questa causa.