I 17 punti di distacco che la Juventus ha accumulato dall’Inter in campionato non lasciano spazio a nessun dubbio: durante la prossima campagna acquisti, la Juventus dovrà lavorare sodo per colmare questo gap. Oltretutto, l’Inter si è già portata avanti, bloccando Piotr Zielinski e Mehdi Taremi per la prossima stagione. Tocca a Cristiano Giuntoli adesso fare il suo lavoro. Il capo dell’area sportiva della Juventus finora è rimasto nell’ombra e, nei suoi primi mesi a Torino, è sembrato più uno spettatore che un protagonista, per colpe non sue naturalmente. Arrivato senza Champions e con un bilancio di cui tener conto, Giuntoli in estate non ha fatto mercato (Timothy Weah è un’operazione del ds Giovanni Manna), mentre a gennaio si è limitato alle operazioni che hanno portato alla Continassa Tiago Djalo e Carlos Alcaraz. Un po’ poco.
LE ‘GIUNTOLATE’ – Da giugno in poi però Giuntoli dovrà necessariamente diventare il protagonista principale di questa Juventus, provando a rendere più competitiva la rosa di una squadra che, a prescindere da chi sarà allenata (che sia ancora Max Allegri o chiunque altro), avrà bisogno di qualità, freschezza ed esperienza. In carriera, Giuntoli ha dimostrato di essere abilissimo a scovare nuovi talenti in giro per il mondo, e l’emblema è rappresentato da Khvicha Kvaratskhelia, gioiello del Napoli. Anche per la Juve, l’ex dirigente di Carpi e Napoli seguirà questa strada, e in queste ore iniziano a circolare alcuni nomi, come quelli di Georgiy Sudakov (Shakhtar), Mario Mitaj (Lokomotiv Mosca) e Patrick Dorgu (Lecce).
MANCANO I LEADER – Ma non basta, perché accanto al talento e alla novità, la Juventus ha anche tremendamente bisogno di esperienza e personalità. Come si è visto anche nell’attuale filotto di risultati negativi (7 punti nelle ultime 8 partite), i bianconeri nei momenti di difficoltà delle partite si smarriscono, fino a perdere ogni certezza. La mancanza di giocatori di personalità, l’assenza di leadership, è lampante. L’esempio arriva ancora dall’Inter, sentite Henrikh Mkhitaryan: “Non è una questione di fascia, conta come ti comporti in campo. Un leader anche senza essere capitano può indicarti la strada. Penso a Barella che non ha la fascia ma fa delle cose che ti lasciano con la bocca aperta. All’Inter tutti e 25 siamo capitani. Questo è importante. Quando giochi sei con undici giocatori, magari quel giorno uno o due non sono al meglio. Però sapendo di avere questi compagni sono tranquilli perché sanno che daranno una mano“.
Per la Juventus il reperimento di giocatori di personalità, di leader, deve essere una priorità, tanto quanto la ricerca di talenti emergenti. Le occasioni sul mercato non mancano, anche guardando ai parametri zero. Deve essere bravo Giuntoli a coglierle.