Juventus
Szczesny 6: il palo lo salva in avvio, poi deve solo limitarsi all’ordinaria amministrazione.
Gatti 6: roccioso il giusto, accompagna l’azione se necessario.
Bremer 7: se Lukaku si fa notare sostanzialmente per i fischi ricevuti, il merito è anche o soprattutto suo.
Danilo 5,5: qualche sbavatura qua e là, non da lui.
Weah 6: torna titolare a distanza di un paio di mesi dall’ultima volta, si limita al compitino.
McKennie 6.5: prezioso, uno dei pochi a cercare qualcosa per spezzare la monotonia di un centrocampo che appare stanco stanco stanco (51′ st Rugani sv).
Locatelli 7: in fase di copertura si fa sentire, eccome. È lui che ruba il pallone che dà il via all’azione da gol di Rabiot.
Rabiot 7: appare sotto tono per tutto il primo tempo, poi la decide con una giocata di rara freddezza. Il 2023 lo ha rilanciato come il miglior giocatore per rendimento della Juve, si chiude come meglio non poteva per lui.
Kostic 6: Ndicka gli nega un gol ormai fatto, partecipa all’azione del gol pur disputando una partita in cui appare con il serbatoio ormai scarico (31′ st Iling-Junior sv).
Yildiz 6,5: tocca la palla in maniera diversa dai comuni mortali, gli manca forse il guizzo da tre punti ma si conferma uno che di gavetta ne deve fare ancora poca… (20′ st Chiesa 6,5: ci son più spazi, non li sfrutta a dovere ma è un pericolo costante)
Vlahovic 7: ci prova davvero, di continuo, non retrocede di un millimetro nel duello con Llorente. E quell’assist di tacco può valere quanto uno dei tanti gol cercati e non trovati. Domina il duello con Lukaku.
All. Allegri 7: non sbaglia niente, dare fiducia a Yildiz è giusto a prescindere dalla rinuncia di Chiesa. Così come rilanciare Vlahovic, il vero protagonista della serata
Roma
Rui Patricio 6: prima Mancini, poi Ndicka, le “parate” arrivano dai difensori più che dalle sue esperte mani. E Rabiot lo fredda sul suo palo. Ma evita il 2-0 di McKennie.
Mancini 5,5: salva tutto sul piattone di Vlahovic nel primo tempo, poi si ritrova a dover massaggiare Yildiz per tenerlo a bada.
Llorente 5,5: Vlahovic fa sempre perno su di lui, che non va per il sottile se c’è poi da stenderlo per evitare guai.
Ndicka 6,5: uomo della provvidenza in chiusura di primo tempo quando si sostituisce a Rui Patricio per respingere il tiro a botta sicura di Kostic.
Kristensen 5: stantuffo sulla fascia, corre e rincorre per non concedere spazi a Kostic e compagni. Però perde il sanguinoso pallone che si trasforma nel gol della vittoria bianconera.
Cristante 6: colpisce la base del palo già al 4′, da mezzala in generale è più efficace anche nella metà campo avversaria.
Paredes 5: non ha lasciato un ricordo indelebile a Torino, non lo sta lasciando nemmeno a Roma (29′ st El Shaarawy 6: spesso carta della disperazione).
Bove 6: ha cuore e coraggio, a volte perde le misure ma è sempre più importante per la squadra di José Mourinho (19′ st Pellegrini 5,5: non pervenuto).
Zalewski 6: se la vede con Weah, finsice per annullarlo mentre viene annullato.
Dybala 5,5: una giocata da biliardo che sfiora il palo, qualche tentativo di liberare il sinistro senza troppo successo.
Lukaku 5: marcato stretto dal pubblico dell’Allianz Stadium più che da Bremer, ogni pallone giocato scatena un mare di fischi.
All. Mourinho 5,5: gioca a specchio con la Juve, ma la Roma è più brutta della Juve. E infatti perde.