Compra i biglietti per la Juve in Champions ma erano fasulli: raggirato consigliere di Cascina

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CASCINA. Acquista sei biglietti, versando i soldi su una carta prepagata, per andare a vedere Juventus-Real Madrid in Champions League a Torino nel 2018. A metterlo in contatto con il venditore, ora a giudizio per truffa, in quanto i biglietti non sono mai stati consegnati, è stato un conoscente di Cascina, originario di Torino. In realtà la vendita si è rivelata una truffa e ieri mattina, davanti al giudice Paola Giovannelli, il consigliere comunale Lorenzo Peluso, infermiere a Pisa, ha raccontato come è stato indotto in errore. Tanto da averci rimesso di tasca propria circa 840 euro. Perché Peluso, come succede tra amici e colleghi, si era proposto di acquistare i biglietti anche per altri infermieri che condividono con lui la stessa passione per il calcio. Dopo una trattativa Peluso – il prezzo concordato per ogni biglietto per accedere allo Juventus Stadium era di 140 euro – ha effettuato il versamento sulla PostePay indicata da Alessandro Altamore, classe 1987, nato a Torino, ora sotto processo per il reato di truffa. I biglietti non sono mai arrivati al gruppo pisano. E chi li ha venduti, dopo una serie di scuse per perdere tempo, «non li ha mai sostituti con altri ticket, nonostante le ripetute promesse» racconta la vittima del raggiro. «Mi sono fidato. D’altra parte mi era stato presentato come una persona seria, che vendeva gadget vicino allo stadio».

Dopo avere avuto pazienza per alcuni mesi, Peluso ha presentato una querela indicando le generalità della persona con cui si era accordato per i biglietti fantasma. «I colleghi si sono offerti di darmi i soldi – ha spiegato al giudice – ma non li ho voluti, in fondo sono stato io a fidarmi del venditore, consigliato anche da un conoscente. Ho preso per buone le informazioni che avevo e ho concluso l’acquisto. Le cose sono andate così. Non è tanto per la somma di denaro ma per una questione di principio che ho deciso di denunciarlo».

Ieri il conoscente, cioè la persona che aveva fatto da tramite con il venditore, non si è presentato all’udienza pur essendo stato citato come testimone. Per cui il processo è stato rinviato al 4 giugno per sentire cosa ha da dire sull’imputato, prima della discussione finale. Uno dei testimoni sentiti ieri, un poliziotto della Postale di Pisa, che si è occupato delle indagini, ha riferito di avere scoperto che la stessa PostePay era stata utilizzata almeno per un’altra operazione dello stesso tenore: cioè farlocca.

Non è la prima volta che si verificano episodi del genere anche se non collegati allo stesso venditore. Grazie a inserzioni trappola sui siti di annunci online più cliccati, ignoti spesso propongono i preziosi tagliandi, magari per competizione che risultano sold out. Annunci trappola associati a un numero di telefono per i contatti e ovviamente una carta prepagata dove ricevere i soldi e la truffa era servita.

Spesso le trattative vengono fatte su e trattative via WhatsApp e quando sulla carta prepagata era stato accreditato l’importo richiesto il gioco era fatto. Alla vendita non corrispondeva la spedizione dei biglietti acquistati.

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