Dai conti della serva a quelli della Signora. Non aspettiamoci uno “spendi e spandi” senza misura, eppure la lunga stagione della cinghia stretta s’avvia ad andare in archivio grazie a una convergenza da capogiro: prima il Mondiale, con l’accesso garantito ufficialmente dall’eliminazione del Napoli contro il Barcellona, poi la Champions che nonostante la faticaccia degli ultimi due mesi appare dietro l’angolo. La Juve ripartirà verso il suo destino da Signora, appunto, con un tesoretto da investire gran parte già nel prossimo mercato: 150 milioni di euro, oro colato per il dt Giuntoli e il ds Manna che un’estate fa portarono a casa il solo Weah con un budget pari a zero. Questa cifra potrebbe finanziare i rinnovi più urgenti (Rabiot e Chiesa) e più operazioni alla Koopmeiners (la Juve propone 30 milioni più il cartellino di Soulé), vedi Sudakov (c’è la concorrenza agguerrita del Napoli) e Goretzka del Bayern, ma anche Samardzic e magari pure l’acquisto di un attaccante in stile Zirkzee se il prolungamento di Vlahovic, al quale viene chiesto di spalmare oltre il 2026 l’ingaggio che salirà a 12 milioni netti, non dovesse andare a buon fine. Non è poco per essere solo il primo passo del ciclo triennale prospettato da Scanavino.
Juve, i guadagni dal Mondiale e dalla SuperChampions
In attesa che la Fifa ufficializzi il jackpot da 2,5 miliardi per la nuova competizione dedicata ai club (dal 15 giugno 2025 negli Usa), si parla già di un bonus d’ingresso al torneo da 50 milioni a testa, con la prospettiva di arrivare a guadagnarne addirittura 100 facendo parecchia strada. Cinquanta milioni, comunque, sarebbero garantiti. Una somma alla quale andrebbe aggiunta la quota dell’entrata nella SuperChampions (più partite, con pesanti conseguenze per la salute dei calciatori, ma anche maggiori ricavi per i club) voluta dall’Uefa di Ceferin come risposta alla Superlega: altri 30 milioni. E siamo a 80.
Juve, il risparmio su Pogba e il merchandising
Poi c’è Pogba, e insieme a lui i calciatori che verranno tagliati con conseguente respiro per le casse del club. La Juve, dopo aver messo il francese allo stipendio minimo, può risparmiare altri 20 milioni per l’ingaggio onerosissimo di un calciatore squalificato per 4 anni dall’antidoping; la risoluzione è vicina. Inoltre, ci sarebbe un piatto altrettanto ricco – sempre 20 milioni – dedicato a chi arriverà secondo in A: include il piazzamento, la ripartizione dei diritti tv e la partecipazione alla final four di Supercoppa in Arabia. Gli specialisti dei ricavi, infine, fanno presente che un’altra cassaforte con dentro 30 milioni potrebbe aprirsi grazie alla crescita (prevista) di merchandising e marketing come conseguenza del ritorno nelle competizioni internazionali. In totale, 150 milioni per ripartire. Gli stessi che, curiosamente, vengono stimati come perdite a causa della stagione lontano dal gran ballo delle coppe tra premi, botteghino e sponsor.