Due di Cuori
Mentre imperversa il valzer delle panchine con Conte vicino al Napoli, Motta in attesa dell’ufficialità alla Juve e Palladino verso Firenze, c’è un allenatore che sale al settimo cielo e conquista il cuore di tutti.
Il suo nome è Carlo Ancelotti: vince la sua quinta Champions da allenatore e consegna la settima al Real Madrid. Un allenatore capace di entrare nel cuore dei suoi giocatori per creare un gruppo fortissimo. La sua squadra è diventata completa come il suo tecnico. Un mix dove sofferenza, tecnica, tattica e fortuna si unisco e accompagnano giocatori straordinari alla conquista della vittoria. Non credete mai a chi descrive Ancelotti solo come gestore, questi sono coloro che tifano per la loro idea e parlano di calcio semplice perchè faticano a capire e rimanere in superfice è più facile. Re Carlo sa gestire sì, perchè ha frequentato da calciatore e allenatore grandi spogliatoi di campioni, ma poi è tattico perchè ha avuto grandi maestri che gli hanno dato tanto calcio. Nel tempo poi Ancelotti si è aggiornato e la vicinanza del figlio come tattico gli ha dato una visione moderna; il calcio si evolve e chi non riesce a stare al passo va in difficoltà. Contro il Dortmund conquista un’altra Champions e nella vittoria c’è anche la fortuna, anche quella serve per diventare grandi e la Dea bendata va cercata, anche sapendo soffrire per poi colpire al punto giusto. Carlo oggi è tra i migliori tecnici, un primato conquistato anche con stile comunicativo e rispetto per l’avversario, una dote che hanno in pochi. Chiudo con una riflessione: non trovo giusto tirare fuori il periodo passato al Napoli ogni volta che Re Carlo vince… Quella è stata un’esperienza che non ha dato i suoi risultati e anche Ancelotti ha le sue responsabilità; un allenatore importante può conoscere momenti negativi. Del resto Ancelotti è un tecnico completo anche per questo. Imperatore.
Due di Picche
Che brutto finale quello tra Allegri e la Juventus. Il cerchio si chiude con il licenziamento per giusta causa chiesto dal club. La Coppa Italia è già dimenticata, anzi nel tempo rimarrà quell’assurdo comportamento del tecnico, una macchia difficile da cancellare; ma attenzione, anche la società ne esce malissimo. La Juve, arrendevole in altre vicende dove magari doveva difendere la sua immagine e storia in maniera forte, ha preferito alzare i toni contro il tecnico che ha dato tanto alla storia di questo club e meritava una chiusura diversa. Alla faccia del tanto millantato stile Juventus. Svanisce anche questa favola. Una mossa, quella della Juve, inelegante e inopportuna che alla fine fa passare per vittima il tecnico Allegri che negli ultimi tre anni ha dato poco, lasciando però un trofeo e la qualificazione alla Champions. Un momento delicato per la storia di questo club e tutto è partito dal delirio di onnipotenza del signor Andrea Agnelli che una volta arrivato a dominare in Italia ha pensato di poter fare tutto e da CR7 in poi è iniziata la fine. E’ tempo di voltare definitivamente pagina ridando alla Juve un’immagine diversa. Costruire per tornare a vincere con umiltà e lavoro. Giuntoli e Motta, che il tempo sia con voi.
Jolly
Nella serata di Champions che vede il trionfo del Real Madrid, il jolly è Kroos. Alla sua ultima partita con il Real dipinge calcio con i suoi piedi meravigliosi. Un artista in campo che ha illuminato Wembley e poi quando è arrivata la sostituzione è uscito dal campo sotto una pioggia di applausi. Sostenitore e avversari si sono uniti davanti a codesta bellezza. Un momento emozionante, lascia un grande campione, purtroppo il tempo si è preso anche lui. Sì, maledetto tempo che scorre troppo veloce e porta via il talento puro. Grazie Kroos: il calcio.